Il forte richiamo alle “origini” mi convinse, anni fa, a trasferirmi in queste terre, il Lazio, ed esattamente nella Tuscia, distante da Roma una manciata di chilometri dove sono vissuti i miei avi fin dall’antichità, mi piace pensare che la “Villa Romana della Selvicciola”, scoperta in queste campagne tra ischia di Castro e Vulci, sia appartenuta a Curzio Quinto Rufo che si ritirò qui per completare le “Storie di Alessandro Magno”, circondato da vigne e olivi di canino, una simpatica idea che rimarrà tale.
In definitiva questo incontro, dopo aver vissuto fin dall’età di tre anni a Firenze, è stato folgorante, subito è esploso un amore, per questa terra così selvaggia ancora oggi, praticamente intatta, i suoi borghi arroccati sul tufo, il clima dolce, e quel che più conta la sua autenticità. Ho percorso in lungo e in largo la Tuscia, tra sentieri, boschi, pascoli e terre coltivate, corsi d’acqua, reperti etruschi e romani, romitori in cui avverti ancora la spiritualità.